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      Due sabati dopo quel famoso giorno in cui Jo era uscita passando dal tetto, Meg, che stava seduta lavorando alla finestra, fu scandalizzata nel vedere Laurie che rincorreva Jo per tutto il giardino e la raggiungeva finalmente nel «berceau» di Amy. Che cosa succedesse là, Meg non potè mai dire, ma udì dei gran scoppi di risa, delle voci sommesse ed un gran fruscio di giornali.
      — Che cosa faremo mai di quella benedetta ragazza.? Non diverrà mai una signorina per bene! — disse Meg guardando, con faccia scontenta, i due colpevoli.
      — Spero che resterà sempre così: è tanto cara e buona! — replicò Beth, che non aveva mai voluto confessare a nessuno che era un po’ dispiacente che Jo partecipasse i suoi segreti ad altri piuttosto che a lei.
      — È molto spiacevole, ma non riusciremo mai a renderla «comme la fo» aggiunse Amy, che cuciva dei nuovi merletti ai suoi abiti e che si era pettinata con grandissima arte; due cose che, secondo lei, la rendevano ancora più signorile ed elegante del solito.
      Pochi minuti dopo, Jo irruppe nella stanza e si sedé sul sofà, facendo finta di leggere il giornale.
      — C’è nulla di interessante? — domandò Meg con condiscendenza.
      — Non c’è che un racconto, ma non varrà gran che, suppongo — rispose Jo, badando bene di non mostrare il nome del giornale.
      — Potresti leggerlo ad alta voce: così ci divertiresti ed anche tu staresti un poco quieta — disse Amy.
      — Quale è il titolo? — domandò Beth, meravigliata nel vedere che Jo nascondeva il volto dietro il giornale.
      — «I due pittori rivali».


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





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