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      — Che colore di occhi ti piace più di tutti?
      — Quelli castagni.... cioè qualche volta, anche i celesti sono bellissimi!
      Jo rise e Meg le ordinò di non parlare, poi con grande amabilità le promise che le avrebbe arricciato i capelli e si addormentò sognando che il suo castello in aria si era realizzato.
      Gli orologi battevano la mezzanotte e le stanze erano quiete e tranquille quando una figura silenziosa passò da un letto all’altro, accomodando qua una coperta, là un cuscino, guardando lungamente e con amore ciascun volto caro, baciandoli con labbra che silenziosamente benedivano e pregando con quel fervore che conoscono soltanto le madri. Mentre sollevava la tendina per guardare nella notte oscura, la luna fece capolino fra le nubi e splendé su di lei come se volesse dirle sottovoce: — Confortati, cara, vi è sempre luce dietro le nubi!
     
     
     
     
     
     
     
     
      CAPITOLO QUATTORDICESIMO
     
     
      La piccola martire.
     
     
     
     
      La mattina di poi, alla luce della candela, le ragazze si alzarono, lessero il loro capitolo della Bibbia con una serietà fin allora non mai provata, poiché adesso che una ombra di tristezza si era abbattuta sulla loro casa, cominciavano a capire quanto erano state felici prima nella loro vita tranquilla.
      La lettura dei loro libriccini fu per loro un gran conforto ed un grande aiuto e mentre si vestivano rimasero d’accordo di fare il possibile perché l’addio fosse meno duro e commovente, onde non rendere, colla loro debolezza, più tetro e doloroso il viaggio della loro cara mamma. Che curiosa impressione il vedere tanta quiete al di fuori e tanta confusione in casa!


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





Meg Bibbia