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      Finalmente le si mise a sedere accanto e disse col suo tono di voce più insinuante: — Senti, sii una brava donnina e fa’ quel che ti dicono; no, non piangere, ma sta a sentire. Tu vai dalla zia March ed io verrò tutti i giorni a prenderti e condurti fuori in carrozza o a piedi e ci divertiremo moltissimo. Non credi che starai meglio là che qui sola sola?
      — Non mi piace di esser mandata via a questo modo, come se fossi di troppo — disse Amy con voce di pianto.
      — Dio ti benedica, piccina mia, è per non farti ammalare! Ti piacerebbe prendere la scarlattina?
      — Certamente che non mi piacerebbe, ma suppongo che la prenderò lo stesso perché sono stata con Beth tutto questo tempo.
      — È appunto per questa ragione che dovresti andartene subito. Il cambiamento d’aria e di ambiente ti farà bene; o, se non ti libererà interamente dalla malattia, te la farà avere più leggiera! Io ti consiglio di andar via al più presto possibile, perché la scarlattina non è mica una malattia con cui si possa scherzare, signorina!
      — Ma è tanto noioso andare dalla zia March ed è tanto brontolona! — protestò Amy un po’ spaventata.
      — Non sarà noioso se io vengo a dare una capatina tutti i giorni, a portarti notizie di Beth e condurti a passeggio. La vecchia mi vuol bene e vedrai che saprò fare in modo che non brontolerà con nessuno dei due, qualunque cosa si faccia!
      — Mi porterai fuori a fare delle trottate nel carrozzino con Puck?
      — Sul mio onore di gentiluomo.
      — E verrai tutti tutti i giorni?
      — Lo vedrai!
      — E mi ricondurrai a casa, appena Beth è guarita?


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





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