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      — Immediatamente.
      — E mi condurrai davvero al teatro?
      — A una dozzina di teatri, se occorre!
      — Bene.... credo che andrò — disse Amy lentamente.
      — Brava Amy! chiama Meg e dille che hai acconsentito! — disse Laurie con un colpetto d’incoraggiamento sulla testa, cosa che annoiò Amy molto più dell’acconsentimento.
      Meg e Jo corsero giù a vedere il miracolo compiuto da Laurie ed Amy, simile ad una martire, promise di andare se il dottore diceva che Beth avrebbe avuto la scarlattina.
      — Come sta la cara piccina? — domandò Laurie. Beth era la sua favorita ed era più inquieto di quello che avrebbe voluta dimostrare.
      — È sdraiata sul letto di mamma ed ora si sente meglio. La morte del bimbo le ha fatto impressione, ma potrebbe darsi che non avesse che preso freddo. Anna dice che crede sia soltanto un po’ di freddo, mia io temo che sia la scarlattina, perché non sta affatto bene — rispose Meg.
      — Che mondo, che mondaccio! — disse Jo, arruffandosi i capelli con una mano — Non abbiamo ancora finito con una disgrazia ed eccone un’altra! Tutto va a rovescio quando non e’è la mamma e sembriamo tutte tante pecore smarrite!
      — Giustissimo, ma è inutile che tu ti riduca come un porcospino, Jo, non ti dona, sai? Accomodati prima di tutto la parrucca e dimmi poi se devo telegrafare a vostra madre — disse Laurie, che non si era potuto mai consolare della perdita dell’unica bellezza della sua amica.
      — Questo è quel che mi tormenta; credo che dovremmo telegrafare a mamma se Beth è proprio malata, ma Anna dice di no, perché la mamma non può lasciar papà e starebbe tanto in pena se lo sapesse.


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





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