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      — Oh Dio! Allora tu non sarai certamente contraria! È stato buono con papà e non avrai il coraggio di mandarlo via, ma lascerai che sposi Meg se vuole! Brutto ipocrita! Andar a fare il grazioso con te e papà per costringervi a volergli bene e a non contrariarlo! — gridò Jo, tirandosi di nuovo i capelli con un gesto di rabbia.
      — Cara mia, non t’inquietare e ti dirò com’è andata. John, come sai, venne con me per far piacere al signor Laurence e fu così buono ed affettuoso con tuo padre che non potemmo far a meno di volergli bene. Ha parlato però apertamente ed onorevolmente di Meg, ci ha detto che l’amava, ma che si sarebbe fatto una posizione prima di chiederle di sposarlo. Voleva soltanto aver da noi il permesso di farsi amare da lei se gli era possibile. È un eccellente giovane e noi non abbiamo potuto rispondergli con un rifiuto, benché io non acconsentirò che Meg si leghi con una promessa alla sua età.
      — Ma certo! Sarebbe una idiozia! Lo sapevo io che c’era qualcosa per aria! È anche peggio di quello che m’immaginavo! Ah, se potessi sposar Meg io stessa! Almeno non andrebbe via di casa!
      Questo nuovo metodo di tenersi la sorella fece sorridere la signora March, che aggiunse però seriamente: — Jo, ho fiducia in te, non desidero che Meg sappia nulla di tutto questo. Quando John ritorna e li vedrò insieme potrò giudicare meglio dei suoi sentimenti.
      — Lo vedrà subito in quei begli occhi scuri, di cui parla sempre ed allora tutto sarà finito! Il suo cuore è così molle che si struggerà come il burro al sole ai primi sguardi di triglia!


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





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