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      Per un momento sembrò che Jo fosse sul punto di cedere: una pazzia come quella era proprio del genere che le piaceva. Era stanca di star rinchiusa, stanca della vita agitata che aveva menato negli ultimi tempi e sentiva proprio il bisogno di un po’ di cambiamento mentre che il desiderio di vedere il padre si univa a quello tentatore della libertà e del divertimento. I suoi occhi brillavano mentre guardava con infinito desiderio fuori della finestra, ma vide ad un tratto la vecchia casa dirimpetto e con un sospiro si volse, e scuotendo la testa: — Se fossi un ragazzo — disse — potrei scappare con te e godermela! Ma sono una povera ragazza e bisogna che stia al mio posto a casa mia! Non mi tentare Teddy, è un’idea da pazzi!
      — Questo è il bello! — cominciò Laurie che pareva, in quel momento, in preda ad un accesso di ribellione e voleva rompere ad ogni costo i legami che lo tenevano stretto.
      — Sta’ zitto! — gridò Jo coprendosi le orecchie. — Bisogna che mi prepari fino da ora ad essere una donna con tutte le restrizioni del sesso e.... tutta la modestia necessaria. Sono venuta qui per consigliarti a far del bene, non a concretare delle pazzie, che mi farebbero saltare di gioia se le potessi mettere ad effetto!
      — Se lo avessi proposto a Meg, sarei stato ben certo della risposta, ma credevo che tu avessi più spirito — cominciò Laurie, col suo fare insinuante.
      — Sta’ zitto, ragazzaccio! Siediti e pentiti dei tuoi peccati, invece di cercare d’indurre anche me in tentazione! Se riesco a persuadere tuo nonno a chiederti scusai, rinunzierai al tuo progetto?


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





Teddy Laurie Meg Laurie