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      — Al diavolo il Rambler! Vieni qui subito e dammi la tua parola d’onore che questo mio ragazzaccio non ha fatto nulla d’indelicato né d’impertinente. Se lo avesse fatto dopo tutta la bontà che gli avete dimostrato, giuro che lo picchierei colle mie mani.
      La minaccia sembrava veramente terribile ma non spaventò Jo che conosceva a fondo il vecchio e sapeva che non avrebbe avuto il coraggio di alzar la mano sul nipote, qualunque fosse stata la sua mancanza. Scese però subito e sorvolò sull’incidente per quanto potè, non facendo comparire Meg e dicendo solamente una parte della verità.
      — Bene, bene! Se il ragazzo ha taciuto solamente perché aveva promesso e non per ostinazione, gli perdono. È ostinato come un mulo e di carattere molto difficile — disse il signor Laurence, arruffandosi i capelli, come se fosse stato fuori in una tempesta, ma sospirando però come se si fosse levato un gran peso. — Va’ su e digli che tutto va bene, che venga a pranzo e aggiungi anche che non mi faccia la tragedia, perché non mi piace.
      — Non vuol venire, signor Laurence. Egli è offeso perché lei non gli ha voluto credere quando egli ha detto che non poteva svelar nulla. Temo che questa volta sia molto urtato. — E Jo cercò di far la faccia patetica, ma probabilmente non vi riuscì perché il signor Laurence si mise a ridere e Jo si congratulò con sé stessa, perché capì che la battaglia era vinta.
      — Me ne dispiace, ma dovrei forse ringraziarlo per avermi fatto inquietare? Che diavolo s’aspetta mai? — disse il vecchio, vergognandosi però della sua testardaggine.


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





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