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      — Se fossi in lei gli scriverei una lettera di scusa in piena regola. Egli dice che non verrà giù se non l’ha e parla di andare a Washington e dice un monte di sciocchezze. Una lettera formale di scusa gli farà vedere quanto egli sia stupido e gli farà subito passare quest’estro. Si provi, vedrà che ci riuscirà bene. A Teddy piacciono gli scherzi e questo non è altro che uno scherzo. Io gli porterò da. lettera e lo consiglierò a comportarsi bene un’altra volta.
      Il signor Laurence le diede una occhiata indagatrice, poi si mise gli occhiali dicendo lentamente:
      — Sei una vera birbona, ma non mi dispiace di esser menato pel naso da te e da Beth. Dammi un foglio di carta e facciamola finita con questa storia.
      La lettera fu scritta in termini cavallereschi come si usa tra gentiluomini dopo un grave insulto. Jo, dopo aver ringraziato il signor Laurence con un bacio sulla fronte, corse su da Laurie e gli passò la carta sotto la porta, consigliandolo dal buco della serratura ad essere sottomesso, dignitoso e molte altre cose di questo genere. Vedendo però che la porta era di nuovo chiusa a chiave, lasciò che il biglietto producesse il suo effetto e se ne andò. Ella stava scendendo tranquillamente le scale, quando Laurie si lasciò sdrucciolare giù per la ringhiera e l’attese in fondo, dicendo, colla sua espressione più dolce e gentile:
      — Che buon ragazzo che sei, Jo! Hai avuto una salsa? — aggiunse ridendo.
      — No; tutto considerato, egli è stato buonissimo.
      — Il peggio, è stato per me! Ne ho avute da tutti oggi!


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





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