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      La vecchia non aveva potuto resistere alla tentazione di vedere il nipote; aveva incontrato Laurie per la strada, mentre faceva una scarrozzata, e, saputo l’arrivo del signor March, aveva fatto voltare la carrozza ed era venuta subito a fargli una visita. L’intera famiglia era occupata nella parte più remota della casa ed ella era entrata, senza far rumore, sperando di far loro una bella sorpresa. La sorpresa fu grande e non certo grata per almeno due di loro, e Meg diede un balzo come se avesse veduto uno spirito, mentre il signor Brooke spariva precipitosamente nello studio.
      — Cos’è successo? — gridò la vecchia, battendo in terra il bastone che aveva in mano, dopo aver guardato successivamente la signorina diventata di fuoco ed il signore pallido come un lenzuolo.
      — È un amico di mio padre! Sono così sorpresa di vederla! — balbettò Meg preparandosi a ricevere una buona ramanzina.
      — Questo è evidente — rispose la zia March sedendosi. — Ma che cosa ti stava dicendo questo amico di tuo padre perché tu sia così rossa e confusa? Qui e’è qualcosa sotto ed insisto per sapere che cos’è — aggiunse, battendo di nuovo la canna per terra.
      — Stavamo parlando. Il signor Brooke è venuto a prendere il suo ombrello — cominciò Meg, desiderando in cuor suo che il signor Brooke ed il suo ombrello fossero mille miglia lontano.
      — Brooke? Il precettore di quel ragazzo? Ah, capisco, capisco! So ogni cosa! Jo mise una volta per sbaglio una delle lettere per tuo padre nella mia e mi ha dovuto raccontare tutta la faccenda.


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





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