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      Tutti i popoli corrottissimi hanno soggiaciuto ai tiranni, fra' quali ve ne sono stati dei pessimi, dei cattivi, dei mezzani, e perfino anco dei buoni. Nei moderni tempi i Caligoli, i Neroni, i Dionigi, i Falaridi, ecc., rarissimi sono: e se anche vi nascono, assumono costoro fra noi una tutt'altra maschera. Ma meno feroce d'assai è anche il popolo moderno: quindi la ferocia del tiranno sta sempre in proporzione di quella dei sudditi.
      Le nostre tirannidi, in oltre, differiscono dalle antiche moltissimo; ancorché di queste e di quelle la milizia sia il nervo, la ragione, e la base. Né so, che questa differenza ch'io sto per notare, sia stata da altri osservata. Quasi tutte le antiche tirannidi, e principalmente la romana imperiale, nacquero e si corroborarono per via della forza militare stabilita senza nessunissimo rispetto su la rovina totale d'ogni preventiva forza civile e legale. All'incontro le tirannidi moderne in Europa sono cresciute e si sono corroborate per via d'un potere, militare sì e violento, ma pure fatto, per così dir, scaturire da quell'apparente o reale potere civile e legale, che si trovava già stabilito presso a quei popoli. Servirono a ciò di plausibil pretesto le ragioni di difesa d'uno stato contro all'altro; la conseguenza ne riuscì più sordamente tirannica che fra gli antichi; ma ella ne è pur troppo più funesta e durevole, perché in tutto è velata dall'ammanto ideale di una legittima civile possanza.
      I Romani erano educati fra il sangue; i loro crudeli spettacoli, che a tempo di repubblica virtuosamente feroci li rendevano, al cessar d'esser liberi non li faceano cessare per ciò di essere sanguinarj.


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Della tirannide
di Vittorio Alfieri
1800 pagine 120

   





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