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      Il tiranno, contento oltre ogni credere, che la paura mascherata sotto altro titolo venga nondimeno a produrre un medesimo, anzi un maggior effetto in suo pro, straordinariamente seconda questa volgare illusione. Col semplice nome di onore, che sempre gli sta tra le labbra, egli riesce pure a spingere i suoi sudditi a coraggiose e magnanime imprese, le quali veramente onorevoli sarebbero, se fatte non fossero in suo privato vantaggio, ed in pubblico danno. Ma, se onore vuol dire; Il giusto diritto di essere veramente onorato dai buoni ed onesti, come utile ai più; e se la virtù sola può essere base a un tal dritto; come può egli il tiranno profferire mai un tal nome? Lo ripetono anche i sudditi a gara; ma se la loro brama e diritto d'essere onorati si fondasse su la pratica della vera virtù, potrebbero eglino servire, obbedire, e giovare a un tiranno che nuoce a tutti? E noi stessi schiavi moderni, ove ricordare pure vogliamo la memoria d'un uomo giustamente onorato per molte età da molti e diversi popoli, e che quindi moltissimo onore abbia avuto nel cuore, facciamo noi menzione di un Milziade, di un Temistocle, di un Regolo, ovvero d'uno Spitridate, di un Sejano, o di altro prepotente schiavo di tiranno? Noi stessi dunque (e senza avvedercene) sommamente onorando quegli uomini liberi, grandi, e giustamente onorevoli ed onorati, veniamo manifestamente a mostrare, che il vero onore era il loro; e che il nostro, il quale in tutto è l'opposto di quello, è il falso; poiché niente onoriamo la memoria di quei pretesi grandi in tirannide.


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Della tirannide
di Vittorio Alfieri
1800 pagine 120

   





Milziade Temistocle Regolo Spitridate Sejano