Pagina (59/120)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Ma, se l'onore nelle tirannidi è falso, e se, immedesimatosi colla paura, egli è pure la principalissima molla di un tal governo, da un falso principio falsissime conseguenze risultar ne dovranno; e ne risultano in fatti. L'onore nella tirannide impone, che mai non si manchi di fede al tiranno. Impone l'onore nella repubblica, che chiunque volesse farsi tiranno, sia spento. Per giudicare qual sia tra questi due onori il verace, esaminiamo alla sfuggita questa fede, che il servo non dee rompere al tiranno. Il rompere la data fede, è certamente cosa, che dee disonorar l'uomo in ogni qualunque governo: ma la fede dev'essere liberamente giurata, non estorquita dalla violenza, non mantenuta dal terrore, non illimitata, non cieca, non ereditaria; e, sovra ogni cosa, reciproca dev'esser la fede. Ogni moderno tiranno, al riappiccarsi in fronte la corona del padre, anch'egli ha giurato una fede qualunque ai suoi sudditi, che già rotta e annullata dal di lui padre, lo sarà parimente e doppiamente da esso. Il tiranno è dunque di necessità sempre il primo ad essere spergiuro, e fedifrago: egli è dunque il primo a calpestarsi fra' piedi il proprio onore, insieme con le altrui cose tutte. Ed i suoi sudditi perderebbero l'onor loro, nel romper essi quella fede che altri ha manifestamente già rotta? La pretesa virtù, in questo caso frequente pur tanto nelle tirannidi, sta dunque direttamente in opposizione coll'onor vero; poiché, se un privato ti manca di fede, anche l'onore stesso delle tirannidi t'impone di fargliela a forza osservare, per vendicare in tal modo il disprezzo ch'egli ha mostrato espressamente di te nell'infrangerla.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Della tirannide
di Vittorio Alfieri
1800 pagine 120