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      Nell'oriente, le scienze e le lettere proscritte, i regni spopolati, la stupidità e miseria del popolo, nessuna industria, nessun commercio; non son tutte queste, e tante altre, le innegabili prove del vizio distruttivo, che sta in quei governi? Rispondo, distinguendo di nuovo. La religion maomettana, come più inerte e meno curante della nostra, riesce altresì molto più distruttiva di essa. Ma in quelle parti d'oriente, dove non ci è maomettismo, come specialmente alla Cina e al Giappone, tutti questi soprammentovati lagrimevoli effetti, che stoltamente noi assegniamo alla sola orientale tirannide, in un'altra orientale e niente minore tirannide, vi si vedono cessare; o almeno non v'esistere maggiori che nelle tirannidi europee.
      Parmi adunque, che sia da conchiudere; che la tirannide nell'Asia, e principalmente nel maomettismo, suol riuscire più oppressiva che nell'Europa: ma bisogna ad un tempo stesso confessare; che il tiranno e quelli che fan le sue parti, assai meno sicuri vivono in Asia che non in Europa. Quindi dall'essere le nostre tirannidi alquanto più miti, se a noi ne ridonda pure qualche vantaggio, amaramente ci vien compensato dalla maggiore infamia che sta nel servire, sapendolo; e dalla quasi impossibilità, in cui il nostro effemminato vivere ci pone, di distruggere, di mutare o di crollare almeno d'alquanto le nostre tirannidi. Noi coltiviamo le scienze, le lettere, il commercio, le arti tutte, ed ogni civile costume; negar non si può: ma noi colti, noi dotti, noi in somma che siamo il fiore degli abitanti di questo globo, noi soffriam pure tacitamente quello stesso tiranno, che soffrono (è vero) ma che pur anche talvolta robustamente distruggono quegli asiatici popoli, rozzi, ignoranti, e, a parer nostro, di tanto più vili di noi.


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Della tirannide
di Vittorio Alfieri
1800 pagine 120

   





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