Pagina (83/120)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Inevitabile dunque, e necessario è il lusso nelle tirannidi. E crescono in esse tutti i vizj in proporzione del lusso, che è il principe loro; del lusso, che tutti li nobilita, coll'addobbarli; che a tal segno confonde i nomi delle cose, che la disonestà dei costumi chiamasi fra' ricchi, galanteria; l'adulare, un saper vivere; l'esser vile, prudenza; l'essere infame, necessità. E di questi vizj tutti, e dei molti più altri ch'io taccio, i quali hanno tutti per base, e per immediata cagione il lusso, chi maggiormente ne gode, chi ne ricava più manifesto e immenso il vantaggio? I tiranni, che da essi ricevono, e per via di essi in eterno si assicurano, il pacifico ed assoluto comando.
      Il lusso dunque (che io definirei; L'immoderato amore ed uso degli agj superflui e pomposi) corrompe in una nazione ugualmente tutti i ceti diversi. Il popolo, che ne ritrae anch'egli qualche apparente vantaggio, e che non sa e non riflette, che per lo più la pompa dei ricchi non è altro che il frutto delle estorsioni fatte a lui, passate nelle casse del tiranno, e da esso quindi profuse fra questi secondi oppressori; il popolo, è anch'egli necessariamente corrotto dal tristo esempio dei ricchi, e dalle vili oziose occupazioni con che si guadagna egli a stento il suo vitto. Perciò quel fasto dei grandi che dovrebbe sì ferocemente irritarlo, al popolo piace non poco, e stupidamente lo ammira. Che gli altri ceti debbano essere corrottissimi dal lusso che praticano, inutile mi pare il dimostrarlo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Della tirannide
di Vittorio Alfieri
1800 pagine 120