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      Io ben posso ciò credere, senza neppur troppo lusingarmi, poichè, di ogni altro autore anche minimo quanto al valore, ma voluminoso quanto all'opere, si vede ogni giorno e scrivere e leggere, o vendere almeno la vita. Onde quand'anche nessun'altra ragione vi fosse, è certo pur sempre che, morto io, un qualche libraio per cavare alcuni piú soldi da una nuova edizione delle mie opere, ci farà premettere una qualunque mia vita. E quella, verrà verisimilmente scritta da uno che non mi aveva o niente o mal conosciuto, e che avrà radunato le materie di essa da fonti o dubbi o parziali; onde codesta vita per certo verrà ad essere, se non altro, alquanto meno verace di quella che posso dar io stesso. E ciò tanto piú, perché lo scrittore a soldo dell'editore suol sempre fare uno stolto panegirico dell'autore che si ristampa, stimando amendue di dare cosí piú ampio smercio alla loro comune mercanzia. Affinchè questa mia vita venga dunque tenuta per meno cattiva e alquanto piú vera, e non meno imparziale di qualunque altra, verrebbe scritta da altri dopo di me; io, che assai piú largo mantenitore che non promettitore fui sempre, m'impegno qui con me stesso, e con chi vorrà leggermi, di disappassionarmi per quanto all'uomo sia dato; e mi vi impegno, perché esaminatomi e conosciutomi bene, ho ritrovato, o mi pare, essere in me di alcun poco maggiore la somma del bene a quella del male. Onde, se io non avrò forse il coraggio o l'indiscrezione di dir di me tutto il vero, non avrò certamente la viltà di dir cosa che vera non sia.


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Vita di Vittorio Alfieri da Asti scritta da esso
di Vittorio Alfieri
pagine 406