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      Coll'occasione di questo nuovo viaggio mi proponeva poi anche di comprare dei cavalli inglesi quanti piú potrei. Questa era, ed è tuttavia, la mia passione terza; ma sí fattamente sfacciata ed audace, e sí spesso rinascente, che i bei destrieri hanno molte volte osato combattere, e vinto anche talvolta, sí i libri che i versi; ed in quel punto di scontentezza di cuore, le Muse aveano pochissimo imperio su la mente mia. Onde di poeta ripristinatomi cavallaio, me ne partii per Londra con la fantasia ripiena ed accesa di belle teste, be' petti, altere incollature, ampie groppe, o nulla o poco pensando oramai alle uscite e non uscite tragedie. Ed in sí fatte inezie consumai ben otto e piú mesi, non facendo piú nulla, né studiando, né quasi pure leggendo, se non se a squarcetti i miei quattro poeti, che or l'uno or l'altro io mi andava a vicenda intascando, compagni indivisibili miei nelle tante e tante miglia ch'io faceva; e non pensando ad altro che alla lontana mia donna, per cui di tempo in tempo alcune rime di piagnisteo andava pur anche raccozzando alla meglio.
     
     
     
      CAPITOLO DUODECIMOTerzo viaggio in Inghilterra, unicamente per comperarvi cavalli.
     
      Verso la metà d'ottobre lasciai dunque Siena, e partendo alla volta di Genova, per Pisa e Lerici, l'amico Gori mi fece compagnia sino a Genova. Quivi dopo due o tre giorni ci separammo; egli ripartí per la Toscana, io m'imbarcai per Antibo. Rapidissimamente e con qualche pericolo feci quel tragitto in poco piú di diciott'ore. Né senza un qualche timore passai quella notte.


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Vita di Vittorio Alfieri da Asti scritta da esso
di Vittorio Alfieri
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