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      quello di civettar dolce prurito.
     
      Oh quanto giubilate, voi zitelle,
      se vi trovate aver le madri sciocche!
      La scuola fate lí di filastrocche,
      che c'infilzate poi, leggiadre e belle.
      Dunque, o donne, negar non mi sapreteche la nostra sciocchezza vi fa liete.
      Passo agli uomini adesso, e ben distintiin moltissime schiere li ravviso.
      Oh quanta gioia appar dei figli in viso,
      ch'aver stolidi i padri son convinti!
     
      I lor vizi sen vanno nascondendo.
      E se avvien ch'un molesto creditorestufo di passeggiar mova rumore
      il buon vecchietto allor paga ridendo.
     
      Ed all'incontro poi li padri avariquanto godon d'aver figliuoli stolti,
      è ver che di questi non son molti,
      che lor chíedan consigli e non danari.
     
      Da chi poi la stoltezza è piú ch'amata,
      la cetra oscuramente quí li addita,
      sono que' meschinelli, a cui la vitala dabenaggin nostra ha già donata.
     
      Che diremo de' brutti bacchettoni:
      percotendosi il petto, e lagrimucciecostor spargon fra gonzi; alle donnuccie
      di soppiatto facendo certi occhioni.
     
      E voi ricchi, ed ignari alti Signorialla volgar stupidità dovete
      di comparire ognor quel che non siete.
     
      Via ergetele un tempio, e ognun l'adori.
      Voi altri Zerbinotti casca-morti,
      che nella testa, neppur testa avete,
      altro che freddi semi non chiudete,
      se non vi fosser stolti, siete morti.
     
      Voi famelici autori, e che fareste?
      E se non fosse il volgo ignaro, e stoltovi si vedria la fame pinta in volto,
      chi sa, d'inanizion forse morreste.
     
      Voi d'ogni autor peggiori, che spiatele faccende d'ognuno, e poi le dite,
      ed a chi non le cura le ridite,


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Vita di Vittorio Alfieri da Asti scritta da esso
di Vittorio Alfieri
pagine 406

   





Zerbinotti