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      Ma questo non vi pone in impiccio alcuno; ché già v'ho sbrogliato. Subito ricevuta la vostra sono andato a parlare a uno de' nostri Presidenti e al Segretario che vi dovevano scrivere, per vedere se fossi a tempo che non vi si spedisse la lettera. Ma essendo essa partita, sono rimasto con essi, e quindi con l'altro Presidente, Segretari, e Accademici della classe delle Belle Lettere ec., adunata ieri sera, che si tenga l'Accademia per ringraziata da voi senza che sia necessario che voi rispondiate. Ho detto che voi m'avevate incaricato di scusarvi e ringraziare, desiderando per mio mezzo essere disimpegnato senza scrivere. E ciò è fatto; e non sarete posto nell'elenco che si sta stampando degli Accademici. E resto abbracciandovi con tutto il cuore.
     
      Firenze, 28 Marzo 1801.
      Amico carissimo.
      La vostra ultima che mi annunzia la mia liberazione da codesta iscrizione letteraria, mi ha consolato molto. La settimana passata soltanto ho ricevuto (o per dir meglio avuta, poiché non la ricevo) la lettera accademica; ella è intatta, e ve la rimando pregandovi caldamente di farla riavere a chi me l'ha scritta. Questo solo manca alla mia intera purificazione di questo affare, che la lettera ritorni al suo fonte intatta, con quel suo rispettabil sigillo; che se ad essa avessi voluto rispondere, l'avrei fatto scrivendo intorno al non infranto sigillo queste quattro sole parole, laconizzando:(( ((( ((( (((((((; ma per non comprometter voi, né eccedere senza bisogno, mi basta che la lettera sia restituita intatta, perché conoscano che io non l'ho tenuta per diretta a me.


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Vita di Vittorio Alfieri da Asti scritta da esso
di Vittorio Alfieri
pagine 406

   





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