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      I globetti adunque, che muovono in giro e formano il vortice, rimpiccioliti e logori dal continuo stropicciare tra loro, pigliavano il largo, discostandosi dal centro. E già sarebbe rimaso un gran vano nel mezzo del vortice medesimo, quando vi accorse opportunamente a riempierlo quella materia inimica del voto. Ed ivi tenendo il centro, quasi nocciolo, e girando anch'essa, non si può dire, qual vigore e qual vita venga a comunicare al restante del vortice. - Cotesta materia, non ha dubbio, - ripigliò la Marchesa - adempie bene alle parti sue; e quasi pare che non abbia fatto nulla, se alcuna cosa riman da fare.
      - Ma sapete voi, Madama, - io risposi - quale altre cosa faccia quella rastiatura, quella minutissima polvere, ch'è detta la materia del primo elemento, o sottile? Ella fa la sostanza, la persona medesima delle stelle e del sole. Il sole non è altra cosa che un immenso pallone di materia sottile, che, girando rapidamente intorno di sé, fa suo sforzo di espandersi per tutti i lati, e così viene a premere per ogni intorno. E questa gagliardissima pressione della materia sottile, comunicata alla massa globulosa, o materia del secondo elemento, che è tutto intorno al sole, è dessa la luce.
      - Ed è pur vero - ripigliò immantinente la Marchesa - che noi siam giunti in un attimo a far la luce. Ed io risposi: - Così è. Dite ora, Madama, ch'egli era un concedere un niente al Cartesio, a fargli buoni que' suoi dadicciuoli. Ma di grazia levate l'occhio a quella infinità di vortici seminati e sparsi per ogni lato del cielo, dove in tutta la sua maestà a noi si mostra, e risplende la grand'opera del Cartesio.


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Dialoghi sopra l'ottica neutoniana
di Francesco Algarotti
pagine 223

   





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