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      Oltre alla materia sottile, che si formò dalla globulosa, se ne formò un'altra ancora, che il Cartesio chiama del terzo elemento, ed è cagione delle più strane vicende che sieno descritte negli annali di quel suo mondo. E sapete che cosa è questa materia? la scoria o la feccia della sottile: e per essere le sue particelle di figura uncinata, ramosa, irregolare, avviene che l'una scontrandosi con l'altra si appiglino insieme, e vengano talvolta a ricrescere in assai vaste moli. Queste dipoi, in virtù del moto, e della forza della materia sottile, sono rigettate dalle parti interne della stella, o del sole, dentro a cui si formano, insino alla superficie di quello. E là in quel lato, dove in molta copia si trovano adunate insieme, tenendo in collo la pressione della materia sottile sopra la globulosa, la luce, che pur in essa pressione consiste, viene intercetta. Nè ad altra causa voglionsi attribuire, secondo il Cartesio, quelle macchie che di tempo in tempo appaiono sulla faccia del sole, grandi talvolta come la nostra terra, e anche più, e che i nei del sole piacque a un celebre filosofo di chiamarle, mostrandole col cannocchiale a una principessa del norte. - Dei nei grandi come la terra - disse la Marchesa - dovrebbono, anzi che abbellire, sfigurare qualunque faccia si sia. - Certo, - io risposi - come ecclissano il sole in parte, così potriano ecclissarlo in tutto. E da gran tempo l'avrebbon fatto, se prevalso non avesse sinora la materia sottile, la quale col rapidissimo suo bullicame discioglie e dissipa cotesti suoi nei, di mano in mano che si vanno formando.


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Dialoghi sopra l'ottica neutoniana
di Francesco Algarotti
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