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      Ma è forza dire che la virtù di tal materia in tutti i soli non è stata tanta da superare la opposizione e la resistenza degli ammassamenti di quella del terzo elemento. Ciò avvenne in tutti quei soli che del grado loro decadettero, e singolarmente nella nostra terra. Vedete metamorfosi più strana di quante ne racconti Ovidio. Incrostatasi a poco a poco tutta dintorno, venne a languire il suo vortice separato dal nocciolo e dall'anima, che gli dava vita; fu rotto l'equilibrio tra esso e il vortice del sole, che gli era vicino; e così la terra, uno altre volte anch'essa degli occhi del cielo e immobile nella sua sede, divenuta scura ed opaca, fu rapita via, e come ingoiata dal prepotente vortice del sole, fu costretta a dar le volte intorno da lui, come una secca foglia dentro a un gorgo d'acqua. - La terra adunque - disse la Marchesa - è condotta a dover girare intorno al sole! Ben so che i filosofi non fanno troppo il gran conto di questa nostra terra, e per loro il farla girare è un niente. Ma certo un mal giuoco pare a me le abbia pur fatto quella materia del terzo elemento, o vogliam dire que' suoi nei, che troppo l'hanno fatta decadere da quel glorioso stato in cui altre volte trovavasi. - Forse, - rispos'io - ch'ella non è poi tanto da compiagnere. Ha perduto la luce e la sua quiete, è vero; ma di una cosa uniforme ch'era in prima e da per tutto la medesima, è venuta anche a rivestirsi di quella tanta varietà che ora vi ammiriamo per ogni lato; e poté di tanti avvenimenti divenir teatro, su cui dovevate, Madama, essere un personaggio voi medesima.


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Dialoghi sopra l'ottica neutoniana
di Francesco Algarotti
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