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      Regolarmente sono rimandati i raggi della luce, dando in una superficie spianata, polita e tersa, quale è quella dell'acqua stagnante o degli specchi; come appunto una palla, dando in un terreno spianato, ribalza regolarmente, cioè risale su colla stessa inclinazione che è scesa. Tutti i raggi, per darvi un bello esempio, che dal vostro volto vanno allo specchio, ne ritornano indietro per niente disordinati o confusi, ma con la stessa inclinazione e con la stessa situazione appunto tra loro con cui vi andarono. Così è ripetuta o rimandata fedelmente dallo specchio la vostra effigie; e voi potete, Madama, presentarvi ogni mattina dinanzi a voi medesima, e consultare a tutta sicurtà sopra il modo di lasciar cadere con più eleganza un riccio, o sopra il più vantaggioso sito da collocare un neo. - Gran mercé - disse la Marchesa - che io son giunta a sapere il perché di cosa, che avendola sotto gli occhi tutto il dì, era quasi vergogna non saperlo. Ma ben vi so dire che chi mi avesse l'altr'ieri parlato di raggi, che venendo dalla mia faccia sono poi riflessi dallo specchio, e che so io, io avrei creduto un tal linguaggio quel solito formolario che per vecchia tradizione ne suol ripetere la galanteria. - Al contrario - io seguitai - di quello che succede nello specchio, sono riflessi i raggi della luce se cadono in una superficie irregolare ed aspra, quale è quella di una muraglia. Rimanda essa bensì i raggi del sole da cui sia illuminata; ma per la scabrosità sua confondendogli insieme, e sparpagliandogli per ogni verso, non ne restituisce la immagine.


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Dialoghi sopra l'ottica neutoniana
di Francesco Algarotti
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Madama Marchesa