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      - L'amore - io risposi - che avete posto nel vostro Cartesio, vi rende più ingegnosa che mai. E ben voi, Madama, cercate ogni via, come fanno i veri amanti; vi atterreste ad ogni ragione, per non dipartirvi da lui. Se i pianeti non facessero altro che girare, o danzare a tondo, non ci saria che dire. Il male si è che il fanno con certe particolarità, con certe tali leggi, le quali non ci è verso, per quanti tentativi sieno stati fatti, di aggiustarle con quello che vorrebbe la propria natura e l'indole del vortice; e guastano ogni cosa. E quanto al vostro sistema delle comete, ben può ne' fiumi venirsi formando alcuna corrente contraria al filo dell'acqua, per la più o meno profondità del letto del fiume, per la varia posizione delle sue rive, o che so io. Ma simili cause, come trovarle nel libero corso di un vortice nell'ampiezza del cielo? senza che qualche particolar corrente, che si venisse anche formando sarebbe assai prestamente vinta dalla corrente generale, e quivi si perderebbe; come vediamo appunto avvenire ne' fiumi, che il filone dominante, a parlar così, dell'acqua porta via seco e assorbe ogni cosa. In una parola molte e gravissime obbiezioni furono mosse contro a quel sistema che ha trovato tal grazia dinanzi a voi, e per cui ha tanto combattuto il fiore dell'accademia di Francia. Ma una tra le altre ce n'è che gli dà l'ultimo crollo.
     
      Quivi non fanno i Parigin più testa.
     
      - E qual è mai - disse la Marchesa - questa così terribile obbiezione? - Ecco qua, Madama: - io risposi - la pittura di questo muro è quello che gli fa così cruda guerra.


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Dialoghi sopra l'ottica neutoniana
di Francesco Algarotti
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