Pagina (61/223)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      - State: - qui m'interruppe la Marchesa - chi veggo io là nel giardino? Il signor Simplicio, che viene alla volta di noi. Che partito prendere per difenderci da quella noia di sonetti, con che egli mi rifinisce; e ciò non falla mai, in ogni sua visita? Ché non viene un qualche vortice a seco rapirlo, e a torlo via dal nostro sistema? - Alla quale io risposi: - Madama, non vi lasciate vincere a troppa pulitezza; tenetevi sempre in sulla filosofia: ed ella sarà il vortice o l'Apollo, che ne salverà da tale seccaggine. - La Marchesa disse che le piaceva. Mentre tra noi erano questi ragionamenti, ed ecco il poeta, il quale in sul primo abbordo prese occasione da un "come sta ella?" di ragguagliarne che da un tempo in qua pareva lo avessero in ira le Muse; che la vena d'Ippocrene e dell'usato ingegno era omai secca per lui. Avendogli noi fatto il piacere di contradirgli, egli ne rispose esser presto a provarne quanto detto ne avea con due sonetti e con una canzone, composti in quella istessa mattina, da' quali ben avremmo potuto conoscere quanto poco gli prestasse Apollo di quel favore del quale altre volte gli soleva esser così largo e cortese. - Quando sia così, - riprese la Marchesa - io per me, se fossi voi, vorreimi or ora spoetare. Venite terzo tra noi a ragionar della luce e de' colori, che hanno oggi fatto la materia de' nostri discorsi: e questi boschetti diverranno un'Arcadia di filosofia. - Egli se ne schermì, dicendo non aver ala così robusta da salir tant'alto. Aggiunse non potersi meglio temperare la severità de' discorsi filosofici che con la poesia; e adduceva l'esempio del divino Platone, il quale non isdegnò, diceva egli, con quelle stesse mani che scrissero il Timeo di toccar la cetera: ed entrava in più altre novelle, quando la Marchesa pur ferma a non voler dar retta a' suoi sonetti, rivoltasi a me, tornò in sul discorso del Mallebranchio, dicendo che veramente con que' suoi piccioli vortici si veniva a scansare la difficoltà che era stata tanto fatale a' globetti; ch'ella per altro non si teneva gran fatto sicura della sussistenza di quella riforma, per la fresca memoria delle disavventure del Cartesio.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Dialoghi sopra l'ottica neutoniana
di Francesco Algarotti
pagine 223

   





Marchesa Simplicio Apollo Marchesa Muse Ippocrene Apollo Marchesa Arcadia Platone Timeo Marchesa Mallebranchio Cartesio Madama