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      - Sino a qui, - disse la Marchesa - io non ho veduto delle osservazioni altra prova, se non che vagliono moltissimo a distruggere. Un sistema è egli bello, elegante e semplice? ecco che tosto gli muovon guerra, e non han posa che non l'abbiano posto in fondo. E non so se s'abbia a dire ch'elle tengono un poco dell'umor bizzarro di colui che dallo annientare le cose più belle cercava di salire in fama e di esser nelle bocche degli uomini. - Tra i sistemi - io risposi - che fecero nel mondo la loro comparsa, forse non tiene l'ultimo luogo quello che fu immaginato sulle qualità dei raggi della luna; e che potrete aver veduto voi medesima essere anche in voga tra i più. In sul fondamento che la luna presiede alla notte, come il sole fa al giorno, che il colore del sole tira all'oro e il colore della luna all'argento, e di simili altre varietà, avvisarono alcuni speculativi che i raggi della luna dotati esser dovessero di qualità totalmente contrarie ed opposte a quelli del sole. E però se i raggi del sole sono caldi e secchi, come pur essere gli proviamo tuttodì, quei della luna esser doveano per propria natura freddi e umidi. DaI che ne veniva in conseguenza che fossero anche mal sani. In fatti il più delle persone, appena che la luna incomincia a innalzarsi sull'orizzonte e i suoi raggi piglian forza, si ritirano in casa, o credono avere il male di capo, se tanto o quanto passeggiando all'aria hanno bevuto della malignità del suo lume. Qui ancora inframetter si vollero gli osservatori delle cose naturali, e porre un tal sistema al crociuolo della esperienza.


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Dialoghi sopra l'ottica neutoniana
di Francesco Algarotti
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Marchesa