Pagina (68/223)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma che più? all'osservare attentamente noi medesimi, al tener dietro passo passo al fanciullo, e ai progressi che fanno di mano in mano le facoltà dell'anima nell'uomo, abbiam l'obbligo del poco che siam giunti a discernere della origine e della formazione delle nostre idee nel profondo buio della metafisica. Il Neutono dipoi, mercé l'arte più fina dell'osservare, aperto ne ha i più occulti tesori della fisica: e dispiegando, come di lui cantò un suo compatriotta, la lucida vesta del giorno, ne trasse fuori e svelò finalmente agli uomini le fino allora nascoste proprietà della luce, di quella cosa, che anima tutte le altre cose e rallegra il mondo. Le più belle e ammirabili tessiture di essa luce voi vedrete al presente, Madama; e la verità vi ragionerà nella mente per bocca del Neutono.
      Un raggio scagliato dal sole, - io ripresi - un raggio di luce per sottilissimo ch'e' sia, è realmente, siccome io vi dicea ieri, un fascetto d'infiniti altri raggi, ma non già tutti di un colore. Alcuni son rossi, altri ranciati o doré, altri gialli, altri verdi, altri azzurri, altri indachi, ed in fine altri violati. Primitivi ed anche omogenei si chiamano cotesti raggi, ciascuno de' quali ha un proprio e particolar colore; e da essi mescolati insieme ne vien formato uno eterogeneo o composto, come è un raggio del sole di color bianco, o per meglio dire che pende al doré. E così la luce è la miniera de' sette colori primari, di che si vengono poi dalla natura dipingendo variamente le cose: che non è già da credere ch'alcun raggio si tinga di rosso o di azzurro per la diversità della superficie in cui si scontra o de' mezzi per cui passa; ma dal seno istesso del sole, insieme col lume, reca seco un proprio ed inalterabil colore, benché non veduto da noi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Dialoghi sopra l'ottica neutoniana
di Francesco Algarotti
pagine 223

   





Neutono Madama Neutono