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      Non possono costoro comportare per niun conto che le scienze facciano ora cammino verso il Settentrione; e che da molti anni in qua sieno venuti in campo gli oltremontani. - E perché mai - disse la Marchesa - non dovea anche a loro toccare la volta? Stiamo noi pur contenti alle tante nostre glorie di un tempo fa, confessando ingenuamente non esser questo il secolo degl'Italiani: né in ciò ci rimetteremo punto del nostro onore. Egli è ben naturale che prenda riposo colui che ha faticato di molto; e che dorma alcun poco fra il giorno chi si è levato prima degli altri di gran mattino. Ma infine che possono eglino apporre alle verità che scoperte furono oltremonti, e di là vengono in Italia? - Vanno dicendo - io risposi - che giace per avventura il serpente tra' fiori e l'erba; che si vuole stare in grandissimo timore, non tra quelle verità vi sia nascosa una qualche infezion d'errore. - Avremmo adunque - disse la Marchesa - da riguardare la filosofia d'oltremonti come le mercatanzie di Levante? Ma al vero convien pure dar pratica da qualunque paese e' ci venga.
      - Pensando così giustamente, Madama, - io risposi - come voi fate, voi ben sentirete tutta la forza di un'altra prova della differente refrangibilità che nasce dalla varia distanza di foco, che i vari colori hanno nella lente; qualunque cosa siasene detto in contrario, da chi volle accecar se stesso e gli altri davanti al lume del vero. Differenti raggi colorati venendo tutti a una lente dal medesimo punto non dovranno già riunirsi di là da essa nel medesimo punto, se vero è che gli uni refrangano più e gli altri meno.


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Dialoghi sopra l'ottica neutoniana
di Francesco Algarotti
pagine 223

   





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