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      Se poi il raggio conserva costantemente il suo colore, tutte le belle immaginazioni dei filosofi, e il tempo da esso loro speso nel raccozzarle insieme, se ne andranno in compagnia de' versi di tanti poeti, e delle speranze di tanti cortigiani a raggiugner nella luna dell'Ariosto le altre cose perdute. Ora ecco ciò che succede. Se due raggi, l'uno rosso e l'altro azzurro, cadano sul secondo prisma colla obbliquità medesima, l'azzurro dopo refratto ferirà il muro della stanza più in alto, che non fa il rosso, e i colori di mezzo ordinatamente in vari siti di mezzo; quelli che aveano dal primo prisma sofferto maggior refrazione, maggiore sofferendola anche dal secondo, e ricevuti a diritto sopra una carta, segneranno tutti sopra di essa una immaginetta tonda, e non di figura bislunga, com'è quella del primo prisma; e cotesta immaginetta sarà di un color solo, senza giunta o mescolamento di nessuna altra tinta che sia. - Lasciatemi pigliar iena, - disse la Marchesa - che io l'avea quasi perduta nel tenervi dietro. - Basta - io risposi - che con le lunghe mie parole io non abbia pregiudicato alla chiarezza delle cose - Non occorre - soggiunse la Marchesa - che abbiate timore di questo. Io ho raccolto benissimo che la refrazione non fa nulla per la produzion de' colori; ch'e' sono immutabili, ingeniti alla luce; e, in oltre, che ciascun colore ha un proprio suo grado di refrangibilità. - Ed io prestamente risposi: - Manco male che io potrei dirvi, anche nello stile degli Asolani,
      e voi non penereste ad intendermi, come questa è la sperienza che il Mariotto rifece in Francia per dar la prova al sistema inglese, dove più si opponeva al Cartesio; e trovò che dopo la seconda refrazione aggiugnevasi al rosso e all'azzurro non so che altri colori.


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Dialoghi sopra l'ottica neutoniana
di Francesco Algarotti
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