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      Ciò si fa in tal maniera. Voi già sapete, Madama, che il rosso della immagine, che è dipinta sul muro della stanza buia, è nella parte più bassa; sieguono dipoi il doré, il giallo, il verde, l'azzurro, e l'indaco, e finalmente il violato, che è di tutti i colori il più alto. Ora immaginatevi che altri postosi dirimpetto di essa immagine, e guardandola col prisma all'occhio, debba vederla per la refrazione più giù che non è in fatti: e immaginerete anche agevolmente come il prisma portando più in giù il violato e l'azzurro, che il giallo e il rosso, cioè portando più in giù colori più refrangibili, che i meno, quelli vengono ad accavallarsi sopra questi, e tutti si confondono insieme nell'occhio. Confusi insieme mostrano il bianco. Guardata per simil modo mostrasi pur bianca l'iride, o arco baleno che dir la vogliamo; e dispariscono i bei colori, de' quali ella dipinge e rallegra il cielo. Essa non è altro che l'effetto della separazione che si fa de' raggi del sole nell'acquosità delle nuvole, che gli sono in faccia: e l'occhio nostro, che posto è di mezzo tra il sole ed esse nuvole, vede i colori, che si separano da' raggi solari, disposti in altrettante fasce intorno intorno da lui. Ora tutto l'arco dell'iride bianco apparisce, e assai più ristretto di prima, come io ho più di una volta osservato, chi la guardi col prisma rivolto in modo da fare accavallare le une sopra le altre le fasce colorate, nelle quali esso arco è variato e diviso.
      - Egli è proprio un danno - disse la Marchesa - che questa così bella esperienza non si possa prenderla sempre che un vuole; e che la pioggia convenga per ciò aspettare ed il mal tempo.


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Dialoghi sopra l'ottica neutoniana
di Francesco Algarotti
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Madama Marchesa