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      - Perché non farle onore - io soggiunsi - di un bel nome greco, e chiamarla Leucocrene? che significa fontana del bianco, come Ippocrene, fontana di quel cavallo che d'Elicona fece scaturir quelle acque delle quali tanti hanno sete, e a pochissimi è dato di berne. - Così la chiameremo: - disse la Marchesa - ed io avrò nel giardino le prove del sistema del Neutono; come nella galleria ho le obbiezioni contro al sistema del Cartesio.
      - Intanto - io seguitai a dire - rientrar potremo, se vi piace, nella stanza buia; che vi vo' far vedere una assai vaga cosa, che mi era fuggita di mente. Tornate col pensiero, Madama, a quella esperienza, in cui dopo il prisma è collocata una lente, ed essa raccoglie i raggi colorati in un bianco cerchietto. Già a voi non è fuggito di mente che, qualora l'uno o l'altro de' raggi veniva alla lente intercetto, il cerchietto non appariva più bianco. Ma se altri tirava in su e in giù vicino alla lente un ordigno fatto a guisa di pettine, e forte spesseggiava, sicché i raggi colorati per via de' denti a quello alternatamente ne venissero intercetti e trasmessi, sapete voi che avveniva? Il cerchietto non mutava punto colore, e rimaneasi bianco del tutto. Le impressioni che i differenti colori fanno nell'occhio di chi guarda, durano, ciascuna in particolare, per alcuno spazietto di tempo; ma succedendosi l'una dopo l'altra con somma prestezza nello stesso luogo della retina, esse vengono per conseguente a scontrarsi tutte in un sito nel medesimo tempo, onde viene a generarsi in altrui il sentimento del bianco.


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Dialoghi sopra l'ottica neutoniana
di Francesco Algarotti
pagine 223

   





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