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      Egli è oramai fuori di quistione che le piante, gl'insetti ed i viventi tutti non sono mica formati di nuovo, ogni volta che veggono in prima la luce; ma, secondo che vi concorrono le cause esterne, vannosi spiegando da' propri embrioni, che dal bel principio delle cose furono creati di già. Una ghianda per esempio contiene dentro a sé, quasi in miniatura, una picciolina quercia; la quale ombrerà la terra, darà di nuove ghiande anch'essa, e queste un foltissimo querceto dipoi, soltanto che trovisi un terreno che le riceva con certi sughi e con certi gradi di calore, con quello che a tali sviluppamenti è necessario. Simile avviene degli animali, di qualunque specie e' sieno, che o nell'ovaio o altrove sono anch'essi prima del nascere in moltitudini infinite contenuti; simile dell'uomo, che quantunque degli animali il re, non ha in ciò sopra di essi privilegio alcuno. In conclusione non sono formate le cose di mano in mano che appariscono nel mondo, come è credenza comune; ma dalla natura fu veramente fatto ogni cosa tutto a un tratto, e una volta per sempre. Il medesimo è de' colori, che non si generano mica di nuovo ad ogni instante, come altre volte credeasi; ma a rendergli manifesti, altro non bisogna che questo o quel modo, onde si sviluppano dal seno della luce, che tutti in sé gli contiene. - Per quanta ricchezza mostri la natura, - disse la Marchesa - per quanta magnificenza dispieghi nei tanti e tanto vari suoi effetti, egli sembra nondimeno che nelle sue operazioni ella abbia avuto in mira un certo risparmio, e una certa bella economia.


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Dialoghi sopra l'ottica neutoniana
di Francesco Algarotti
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Marchesa