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      - Pazienza; - disse la Marchesa - se io non la potrò vedere in tutto quel lustro, in cui la vedrebbe un matematico, io farò come que' dilettanti di pittura, i quali, non potendo avere il quadro di uno eccellente maestro, sono contenti ad averne la stampa; e son sicura, che voi la renderete, quanto è possibile, vicina al dipinto.
     
     
      DIALOGO QUINTO
     
      Esposizione del principio universale dell'attrazione, applicazione di questo principio all'ottica, e conclusione.
     
      Furono interrotti il di appresso i nostri ragionamenti da una gentil compagnia di dame e di cavalieri, che vennero a visitar la Marchesa. Si misero in campo, in luogo di sistemi filosofici, le novelle che forniva la città, i casi delle gentili persone, e le mode che erano frescamente giunte di Parigi. Dove mostrò la Marchesa la perizia sua nel prognosticare dagl'indizi i più leggieri ciò ch' era per avvenire nel regno più mutabile ed incerto di tutti; e mostrò che al bisogno sapea profondamente parlare di nastri e di cuffie; e da tale gentilezza di maniere era accompagnato ogni suo detto, che le veniva quasi perdonato il suo spirito, anche dalle persone del medesimo suo sesso. Così da noi fu lietamente trapassata buona parte di quel giorno; e verso la sera invitandoci un soave venticello, che rinfrescava l'aria, entrammo tutti in un'adorna barchetta, la quale col favore dei remi raggiunse ben presto alcuni navili di pescatori, che lontano da riva tese aveano lor reti, e poste insidie alle dilicate trote e ai carpioni del lago.


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Dialoghi sopra l'ottica neutoniana
di Francesco Algarotti
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