Pagina (135/223)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      - Fate pure, - io ripresi - Madama, ch'ella sia così sottile, così fina e così eterea, come è la materia del Cartesio. E già vedrete che s'ella riempie di se medesima ogni spazio, è tutt'uno che s'ella fosse una massa tutta solida e massiccia. La resistenza che provano i corpi nel muovere per entro a un fluido, tanto è maggiore quanto maggiore è il numero delle particelle del fluido, che, per procedere innanzi, hanno da muovere di luogo; dovendo pur essi altrettanto perdere di moto quanto ne danno. Or che sarebbe, se la luna movesse per mezzo a una materia, che ogni spazio riempiesse del cielo? Dovrebbe ad ogni instante smuover di luogo, per farsi la via, una infinità di particelle, che glie la contrastano; troverebbe nel cammino tale impedimento, che, cessato inbrevissimo spazio di tempo il proprio suo moto, e stimolandola del continuo la forza della gravità, verrebbe a piombar sulla terra; e lo stesso fariano i pianeti verso il sole, talché sino dal bel principio delle cose sarebbe venuto finimondo. Ma non dubitate, Madama; ne libera da ogni timore il sapere che la luna e i pianeti muovono per entro alle vaste solitudini del voto, dove nulla impedisce, nulla rallenta il loro movimento. Spinti dal Creatore in linea diritta, per essa avrebbono continuato mai sempre a muovere innanzi; quando per cammino sentito non avessero l'attrazione del vastissimo corpo del sole, che quasi in soglio siede immobile colà in mezzo dello spazio. Gli fa questa declinare dal retto loro sentiero, e per una linea curva gli fa rivolgere intorno al sole.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Dialoghi sopra l'ottica neutoniana
di Francesco Algarotti
pagine 223

   





Cartesio Madama Creatore