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      Egli sembra che voi adoperate come gli architetti, che, a mostrare ciò che ha da riuscire in grande la fabbrica, ne fanno in prima il modello. L'acqua dunque, che trovasi essere sotto il pezzo di ambra, si alza in un colmo; e secondo che il pezzo di ambra si andrà muovendo qua e là vedrassi pur muovere e mutar sito il colmo d'acqua. - Nell'istesso modo per appunto - io seguitai - voi già comprendete, Madama, come, secondo che la luna cammina in cielo, dovrà tenerle dietro quaggiù il colmo d'acqua, ch'ella innalza nel mare sotto di sé. - Io comprendo - disse la Marchesa - che il mare che ricinge tutto intorno la terra, si ammozzicchierà sotto la luna; e piglierà, se non erro, come la forma di un uovo, la cui punta sarà sempre rivolta alla luna medesima. E quest'uovo - io dissi allora - vel figurate voi schiacciato nella parte di sotto? voglio dire nella parte opposta a quella, dove è la luna. - Tale giusto mel figuro - disse la Marchesa. - E naturalmente - io ripresi - per la ragione che la virtù lunare, penetrando addentro e ricercando tutto il globo terrestre, pur dee tirare a sé quelle acque che sono di sotto. - Appunto: - diss'ella - voi avete messo in chiaro quella ragione, la quale io non vedeva se non confusamente. - Ma pigliate guardia, - io ripresi a dire - se considerando meglio quella stessa ragione, le acque di sotto non dovessero ricrescere anch'esse e si avesse a far ivi un altro colmo o rialto nel mare. - Sì; rispos'ella - se ci fosse un'altra luna di sotto, che attraesse per un verso contrario a quella di sopra: e ben veggo che, se noi avessimo tante lune quante ne ha Giove o Saturno, avverrebbono di simili bizzarrie.


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Dialoghi sopra l'ottica neutoniana
di Francesco Algarotti
pagine 223

   





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