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      E dal giusto temperamento di tali contrari, o sia dalla discordante concordia delle cose, ne risulta l'ordine e la forma del mondo. Ma come siasi di così fatta speculazione, a voi sembra, Madama, un grande enimma il dire che l'istesso vetro è dotato di virtù attrattiva e di repulsiva; che un corpo si arroghi in certa maniera privilegio dell'uomo di volere a un tempo e di disvolere. Più forte enimma, mi stimo, vi parrà ancora chi dicesse che quelle due forze, che paiono così contrarie, sono in sostanza una sola e medesima forza, che diversamente si dispiega. - Oh Dio, - disse la Marchesa - questo mi riesce sopra ad ogni altra cosa difficile ad intendere. Se tutt'altri che voi mi avesse detto che la forza attrattiva e la repulsiva è tutt'uno, averei creduto sentire quel medico di Molière, secondo cui arrosto e lesso è la medesima cosa. In fine io altro non arrivo ad intendere, se non che il tirare a sé e il discacciare da sé sono due cose contrarie; e naturalmente venir debbono da cause contrarie. - Ed io ripigliai: - Il rivolger a ogni momento gli occhi verso di una persona non è egli contrario a non ve gli rivolger mai? il parlottare continuo con uno a non gli dire mai un parola? e pure simili contrarietà vengono il più delle volte, ben il sapete, dalla medesima causa, che differentemente si spiega. - Oh, questo - disse la Marchesa - è un altro ordine di cose; e non credo già io che con tali argomenti mi vogliate far neutoniana. - Proviamo, - io risposi - se meglio vi persuaderà il dirvi che la virtù attrattiva e la repulsiva ben mostrano essere di una stessa origine, e quasi sorelle, a parlar così, per le analogie o similitudini che si osservano tra loro.


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Dialoghi sopra l'ottica neutoniana
di Francesco Algarotti
pagine 223

   





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