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      Ma che dico venir meno? egualmente che faccia nel tragittar la schiuma dello sciampagna, dovrebbe sperdersi del tutto, ed ispegnersi a cagione di quelle tante riflessioni e refrazioni senza fine, che avrebbe a patire; ed a noi sarebbe tolta la vista di quelle innumerabili stelle, che col scintillare e col brio della lor luce ne rallegran le notti. - Ed ecco - disse la Marchesa - anche per questa novella prova, sgombrato il cielo di qualunque cosa al libero corso de' pianeti recar potesse impedimento od ostacolo. In fatti non hanno essi a trovare per via se non l'attrazione che gli governa, e la luce che gl'illumina, gli seconda, gli vivifica: la luce, che al suo apparire mette da per tutto vigoria e letizia, e in sé contiene gli smeraldi, i rubini e i zaffiri, di che la natura colora e arricchisce l'universo.
      - A tante, e così nobili scoperte, - io ripresi a dire dopo alcuna pausa - che di tanto hanno avanzato la scienza dell'ottica, il Neutono aggiunse molte curiose quistioni, quasi proponendole all'esame de' più sottili filosofi: tra le altre, se la differente refrangibilità originata non sia per avventura dalla differente grandezza de' corpicciuoli, onde composti sono i raggi della luce. Non si direbbe egli che i più piccioli corpicciuoli di tutti debbono esser quelli, che il color violato ne mostrano il meno forte di tutti, e che più degli altri refrangendo, meno anche resiste all'attrazione dei mezzi? Più forti del color violato, ed anche meno refrangibili si trovano essere di mano in mano l'azzurro, il verde e il giallo: e però i loro corpicciuoli saranno più grandicelli di mano in mano; sino a tanto che si arrivi al rosso, il quale essendo il colore di tutti gli altri il più acceso, e insieme il meno refrangibile, dovrà essere ancora di corpicciuoli di tutti gli altri più grandicelli formato.


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Dialoghi sopra l'ottica neutoniana
di Francesco Algarotti
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Marchesa Neutono