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      - Madama, - io risposi - qual ne sia stata la cagione, o io o altri, mi penso che intrattenendovi egli ora con ragionamenti scientifici, compenserà alle molte seccaggini che egli vi diede già con quelle sue poesie. - Oh s'egli capitasse qua, - disse la Marchesa - come suol fare quasi ogni mattina, e toccasse anche a voi l'udirlo ragionare di osservazioni, di sistemi, di nuove scoperte, ben vedreste il bel compenso ch'è questo.
      Non entra meglio a proposito un personaggio in scena, quando più ne ha bisogno il poeta, che, secondo il desiderio della Marchesa, venne appunto a capitare il signor Simplicio; il quale, veduto me in compagnia di lei, rimase alquanto sospeso. Ed ella rivoltasi verso di me: - Eccovi - disse - il signor Simplicio; ma di quanto mutato da quel di pria! che di gran petrarchista è divenuto un valorosissimo antineutoniano. - Indi rivoltasi a lui: - E questi (come va il mondo!) è neutoniano più che mai. - Se così è, - egli rispose - troppo gli sarà incresciuto dì abbandonare il norte; al quale, nascendo, fece di sé grazia il Neutono. - Qual miglior ragione, - io risposi - per amar meglio di trovarmi qui che quella che abbiamo amendue dinanzi agli occhi? senza parlar del piacere che mi aspetto all'udire i nuovi pensamenti, ed anche le scoperte da voi fatte nella filosofia. - A confessare il vero, - egli rispose - di filosofia ho voluto avere alcuna particolar contezza anch'io; che non pare oggimai di poter stare nelle gentili brigate chi è digiuno delle dottrine del Neutono e del Cartesio: del rimanente io non presumo di far nuove scoperte;


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Dialoghi sopra l'ottica neutoniana
di Francesco Algarotti
pagine 223

   





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