Pagina (196/223)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      A questi tali non è da far risposta. Per altro la diversa refrangibilità si manifesta e si comprova anche ne' colori nostrali, chi li prende più vivi e più netti che un può, come se ne ha esperienza certissima. E chi dipinge a spicchi una palla di bei colori, imitando quelli del prisma, e la giri rapidamente intorno, ella apparisce tutta bianca: salvoché, per pochezza di lume, quel bianco è languido ed ottuso, rispetto a quello che si genera rimescolando insieme i colori del sole separati dal prisma. E se la cenere turchina e la polvere del giallolino si meschino bene insieme, se ne fa una polvere in apparenza verde che guardata con un buon microscopio apparisce come un granito di punti gialli ed azzurri; dove la polvere della terra verde guardata col medesimo microscopio apparirà verde, tal quale si è: come avviene guardando col prisma i due cerchietti verdi, l'uno semplice e l'altro composto, di cui parlammo poc'anzi. - Parmi - disse qui la Marchesa - vedere il cuore al signor Simplicio. - E non siete voi fatta - ripigliò egli subito - per vederlo negli occhi di tutti? - Dall'una parte, - continuò ella a dire rivoltasi a me - si sente mosso dalle vostre ragioni; ma dall'altra, come mai vincere quella opinione che l'ha già vinto? - A dire come la sento, - replicò egli - le semplici parole in simili quistioni me non toccano gran cosa. Né io mi affaticherò a trovar risposte a sperienze, che prima di tutto si vogliono vedere co' propri occhi; che non so quanto dritto vegga chi vede cogli occhi altrui.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Dialoghi sopra l'ottica neutoniana
di Francesco Algarotti
pagine 223

   





Marchesa Simplicio