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      - Cotesto Saturno - disse la Marchesa - è un mal passo per le comete; e dovrà essere per esso loro ciò che per li nostri navigatori era altre volte quel grandissimo Capo, tanto difficile da superare che gli diedero il nome, secondo che ho udito a dire, di Tormentoso. - E oltre all'aversi rapito - io soggiunsi - quelle cinque comete, venne anche fatto a cotesto Saturno di spogliarne un'altra di una bellissima coda, di che, tornando dal sole, erasi arricchita; che ben vi è noto, Madama, come vicino al sole le comete s'infuocano, e quasi altrettanti vesuvi mandan fuori que' torrenti di vapori e di fumo, che corrono in cielo tanti milioni di miglia. Avvenne adunque che la coda di una cometa costeggiò Saturno, intantoché la testa o il nocciolo di essa faceva assai dalla lungi suo cammino. E però la coda soltanto venne a restar presa nella sfera dell'attrazione di quel pianeta. E secondo le leggi della medesima attrazione, combinate col moto che avea la coda, mostra il Maupertuis come ella dovette cinger Saturno, condensarsi, stiacciarsi, prendere la forma di quel maraviglioso anello che gli sta sospeso d'intorno.
      - Quale è mai la sorta di personaggio, - disse qui il signor Simplicio - che a coteste loro comete non facciano fare i neutoniani? Ecco che in Francia le trasformano in altrettante lune, e le loro code in anelli, per rendere più allegre le notti de' pianeti; mentre in Inghilterra fanno loro negli stessi pianeti commettere incendi, diluvi, ogni maniera di tristizia, e sì danno a loro abitanti il mal giorno.


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Dialoghi sopra l'ottica neutoniana
di Francesco Algarotti
pagine 223

   





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