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      - Ultimamente - io continuai a dire - la Francia sotto un altro Luigi, che gloriosamente cammina dietro alle tracce del bisavolo suo, vedendo quanto importa ne' viaggi di mare conoscer la vera figura della terra, della cosa cioè sopra cui si naviga, risolse di mandare due compagnie di matematici espertissimi, l'una al Perù sotto la linea, l'altra in Laponia al cerchio polare, acciocché, per la grandissima distanza de' luoghi, la differenza tra grado e grado avesse da apparir più sensibile che non avea potuto apparire ne' gradi della Francia misurati dal Picardo e dal Cassini. La compagnia adunque mandata in Laponia, di cui fu capo il Maupertuis, dopo le più accurate osservazioni fatte con istrumenti esquisitissimi, trovò che il grado al cerchio polare veniva ad essere sopra mille e cinquecento piedi più lungo di un grado mezzano di Francia; né più né meno, quanto da simili operazioni meccaniche si può aspettare che lo richiedessero i calcoli deI Neutono. Tornato il Maupertuis a Parigi col mondo stiacciato in mano, trovò effettivamente parecchi in quella Accademia, che non sapevano acquetarsi alla decision sua: e grandi vi furono i romori, come ha detto il signor Simplicio. Ma in ultimo, dopo i più scrupolosi esami, edanche rifatte di nuovo in Francia le osservazioni, apertissima si mostrò la verità; ed ebbero a ritrattarsi questi stessi, da' quali era stato più acremente sostenuto il contrario. Che se pure qualche ombra di dubbio poteva in alcuni esser rimasa, venne a disgombrarla la compagnia del Perù, che ritornò alcuni anni appresso.


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Dialoghi sopra l'ottica neutoniana
di Francesco Algarotti
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