Pagina (58/725)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Lo stesso principio da lui continuamente svolto, che per un buono assetto delle cose del mondo fosse necessario l'avere riuniti in una persona sola il potere spirituale e il temporale, ciò che del resto veniva a riferirsi egualmente al capo della repubblica da lui concepita, doveva senza dubbio farlo apparire agli occhi delle persone che s'interessavano alle sorti dello Stato un nemico mortale del paese; e così possono bene intendersi certi rigori e certi giudizii, apparsi sempre di difficile spiegazione.
      Ciò che sinora abbiamo detto, circa la feroce repressione della congiura, comprende naturalmente anche il processo; ma su questo conviene del pari fermarsi un poco. Sarebbe strana pretensione voler trovare nel processo l'osservanza delle infinite guarentige che oramai circondano l'accusato, e che alla sensività morbosa e alla svenevolezza de' tempi nostri non sembrano ancora bastanti. Si riteneva che l'efficacia e l'esemplarità della pena esigesse imprescindibilmente l'applicarla alla minor distanza possibile dal giorno in cui il reato era stato commesso; non si conoscevano le lungaggini e le procedure macchinose, bastava un Giudice, un Fiscale ed un Mastrodatti aiutato da' suoi scrivani, ed il mezzo di prova definitiva, mezzo deplorabile ma già reso accetto dall'abitudine, era sempre la tortura, più o meno spinta ne' casi ordinarî, assai spinta nei casi di lesa Maestà. In tal guisa vedremo condotto innanzi il processo pe' laici, su' quali il Governo avea la mano libera, bensì abbreviando i termini ad modum belli, impiegando la tortura fin dalle prime informazioni e servendosi di torture atrocissime, ciò che del resto era ammesso da tutti i giuristi del tempo: il delitto di lesa Maestà dicevasi allora "privilegiato", cioè tale da ammettere modi di procedura e mezzi di rigore eccezionalissimi, mentre oggi è divenuto quasi privilegiato in un senso diametralmente opposto; deve dirsi dunque che tutto fu fatto in regola, almeno in quanto alla forma, pe' poveri congiurati laici.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





Stato Giudice Fiscale Mastrodatti Maestà Governo Maestà