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      Annunziavano le dispute grandi manifesti o come allora si dicevano cartoni, affissi "per li luoghi pubblici et ordinarii di questa fidelissima città", sia a stampa sia manoscritti, e ce ne rimangono dell'una e dell'altra maniera, col loro dorso tuttora impiastricciato delle sostanze adoperate per farli attaccare alle mura; essi recavano, col nome di chi sosteneva la disputa, una dedica, un fervorino, l'elenco delle proposizioni o capi da disputarsi, e l'indicazione del luogo, del giorno e dell'ora. Quelli che abbiamo veduti talvolta hanno il nome di un preside, che poi certifica essere state le proposizioni sostenute "con sodisfattione et approbatione"; talvolta sono accompagnati dal certificato di un mastro d'atti, che espone le circostanze della disputa, i nomi delle persone che hanno argomentato e di quelle tra le più notevoli che sono semplicemente intervenute, inoltre l'esito finale, "che tutti hanno detto esserne state bene difese et disputate le sudette Conclusioni con darne infinite lode al detto Dottore" etc. Era un modo onorevole di farsi conoscere in qualsivoglia ramo dello scibile: difatti abbiamo cartoni di dispute in filosofia, in medicina, in materia legale, sostenute da studenti, da Dottori, Accademici Partenii, Accademici Costanti, Dottorati in Napoli che volevano essere ammessi a leggere e disputare secondo i Capitoli della Scuola di Salerno, coll'indicazione della sede della disputa, nella Chiesa del Collegio del Gesù, nella Chiesa di S. Giovanni maggiore, nella Chiesa di S. Giovanni a Carbonara(63). E dev'essere notato che in filosofia disputavano non soltanto i frati, ma principalmente i medici, tra' quali era celebratissimo campione di dispute a quel tempo il medico Latino Tancredi di Camerota, o Latino Camerotano, che poi prestò anche i suoi consigli medici al Campanella, come vedremo a suo luogo: perocchè la facoltà di filosofia era fusa in quella di medicina, e con le letture di filosofia più basse e poi più elevate i medici cominciavano e poi chiudevano la loro carriera, così nell'insegnamento pubblico come nel privato.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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