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      Senza curarci delle cose minori, delle versificazioni dell'adolescenza, de' sunti delle lezioni compilati su' banchi della scuola etc. abbiamo finquì per ordine di data le opere seguenti. In primo luogo il trattato De investigatione rerum: esso fu composto certamente prima della Filosofia, come appunto si rileva dalla prefazione di quest'opera, fonte incomparabilmente preferibile a quello del Syntagma, che fu redatto quarant'anni dopo e in modo tale da dover offrire di necessità molte inesattezze; si può tutt'al più dire che in Napoli vi fu posta l'ultima mano. Con ogni probabilità il trattato fu scritto in Nicastro, dove il Campanella si emancipò totalmente dalle dottrine Aristoteliche, il 1586-87, prima dell'andata a Cosenza, dove egli rimase ben poco tempo per avere agio di scriverlo(84). Esso costava di due libri, come risulta da varii documenti(85); risulta poi dal Syntagma che vi si contemplavano nove generi di cose sensibili, con le quali si poteva giungere a ragionare e vi si dimostrava la definizione esser fine non principio di scienza. Vedremo più in là come e dove andò perduto insieme ad altri trattati, e dove si dovrebbe ancora trovare. Segue la Philosophia sensibus demonstrata, composta in Altomonte in 7 mesi, dal 1° gennaio all'agosto 1589, stampata in Napoli durante il 1590, pubblicata il 1591, dedicata a Mario del Tufo, il quale sostenne forse le spese della stampa, come traspare dalla dedica. I molti errori tipografici incorsi "propter absentiam auctoris" e in parte corretti nell'ultima pagina dell'opera, si spiegano con la malattia sofferta e con l'andata a Pozzuoli ed Agnano.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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