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      L'opera in Napoli fu solamente iniziata, e però ci è sembrato doverla porre in ultimo luogo; vedremo che nel tempo dell'andata a Firenze (1592) trovavasi tuttora incompiuta, ed era stimata l'opera maggiore che egli avesse tra mano; negli elenchi sopra mentovati dicesi composta di due libri, la qual cosa non implicherebbe che fosse stata condotta a termine. Ben si vede che il Campanella in Napoli spese gran parte del suo tempo nel comporre opere; e vogliamo tener conto anche della notizia dataci dal Syntagma, che compose "molti discorsi ed orazioni per amici che andavano a prendere la laurea", solo per dire che realmente dal "Liber juramentorum" rimastoci nell'Arch. di Stato si rileva essersi dalla fine del 1589 al principio del 1591 laureati parecchi amici suoi ed anche un suo parente. Si laurearono Fulvio Vua de Marulla, Paolo Campanella, Gio. Paolo Carnevale, tutti di Stilo, e Ferrante Ponzio di Nicastro, leggisti: per alcuni di costoro, fra gli altri, il Campanella verosimilmente prestò l'opera sua, e pur troppo vedremo tutti costoro figurare più o meno nel processo della congiura, insieme con taluni altri come Giulio Contestabile e Tiberio Carnevale, che dalle "Matricole" si rileva essersi trovati del pari in Napoli studenti(89).
      Ci rimane a dire di un ultimo incidente avvenuto al Campanella in Napoli, del tutto ignorato finora e frattanto importantissimo, vale a dire un processo non lieve d'Inquisizione, che lo strappò a' suoi ospiti ed a' suoi amici, e lo fece andare suo malgrado a Roma.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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