Pagina (155/725)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Così nacque l'opera della Monarchia de' Cristiani, e subito dopo anche l'altra Del Regime della Chiesa indirizzata al Pontefice, sfoggio di dottrine ultra-teocratiche e di fervore religioso; e ci pare che debba tenersi conto delle circostanze nelle quali furono scritte queste opere, semprechè si voglia portare sopra di esse un equanime giudizio. Vedremo pure in sèguito il nostro filosofo, in determinati momenti molto critici della sua vita, assumere un atteggiamento che per lo meno deve dirsi di esagerazione, una volta anche verso i Principi, un'altra volta di nuovo verso il Papa; ed egualmente di questo ci pare che debba tenersi conto. Nè diremo già che in fondo egli non credesse alla teocrazia come sistema di governo, che non amasse l'estirpazione perfino violenta delle sètte religiose per vedere almeno tutta la parte civile dell'umanità stretta in un fascio solo, che non ritenesse la religione fortemente disciplinata indispensabile anche come strumento di civiltà; ma ci periteremmo assaissimo di affermare che nel fondo dell'animo suo egli volesse davvero la teocrazia rappresentata dal Papa e da' Cardinali, la religione rappresentata da tutto il complesso delle dottrine cattoliche etc.; tutti sanno che uomini non volgari, e di eccellente odorato, dalle medesime sue opere politico-religiose trassero già il convincimento che esse esprimessero ben altro di quello che facevano le mostre di esprimere. Ma non possiamo nè dobbiamo entrare in simili discussioni, e solo vogliamo giustificare il nostro proposito di crederci nello strettissimo dovere di far sempre rilevare in quali condizioni le sue diverse opere furono scritte; segnatamente poi per quella Del Regime della Chiesa notiamo anche in anticipazione, che mentre chiaramente trovasi registrato nel Syntagma essere stata scritta in Padova senza che apparisca alcun motivo per dubitarne, il filosofo medesimo, nella Difesa che presentò ad occasione del 5° processo di eresia avuto in Napoli, la annunziò siccome scritta in Stilo ne' tempi immediatamente anteriori a quelli di tale processo, naturalmente pe' nuovi bisogni di quest'altra sua gravissima causa(119). Aggiungiamo inoltre che egli ebbe una cura speciale della conservazione di entrambe queste opere, Monarchia e Regime, facendone l'invio a D. Lelio Orsini e a Mario del Tufo, sicchè non ebbe a perderle con le altre al momento in cui fu tradotto a Roma, e ciò naturalmente perchè doveano servirgli allo scopo suddetto.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





Monarchia Cristiani Del Regime Chiesa Pontefice Principi Papa Papa Cardinali Del Regime Chiesa Syntagma Padova Difesa Napoli Stilo Monarchia Regime Lelio Orsini Mario Tufo Roma