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      Così il germe inoculato al Campanella in Cosenza ed Altomonte veniva scaldato nel carcere di Roma, e lo si vide poi sbocciare in Calabria, terminando nel più disastroso fra' processi: certamente il Campanella e il Clario, verosimilmente anche lo Stigliola, si eccitavano al pensiero dell'avvicinarsi di tempi nuovi, e questo si vede ogni giorno nelle persone carcerate; i tempi nuovi pertanto aveano pel filosofo un'altissima significazione. - Ma avendo il Campanella in questo tempo scritte anche molte Poesie, cerchiamo di rintracciare se tra quelle che finora conosciamo ve ne sia qualcuna da potersi riferire al periodo in esame. Noi crediamo doverci sempre d'ora in poi diligentemente occupare di tale ricerca ad ogni distinto periodo della vita del filosofo; poichè senza dubbio le poesie, composte quasi sempre a sfogo dell'animo in un circolo ristretto di persone intime, possono far conoscere le condizioni vere del Campanella anche ne' diversi tempi, assai meglio di ogni altra maniera di documenti, nei quali egli non fu sempre in grado di esprimere la pretta verità, ma sovente dovè piegarsi alle necessità del suo miserrimo stato. Pur troppo anche le poesie, prima di essere pubblicate, furono vagliate diligentemente, e parecchie fra esse mostrano tracce di mutilazioni evidentemente fatte per togliere di mezzo ciò che poteva compromettere l'autore, senza contare che alcune, di data posteriore, appariscono scritte espressamente per metterlo sott'altra luce: ma vi è rimasto sempre qualche cosa che lo mostra qual'era, e poi abbiamo oggi la fortuna di poter pubblicare non meno di 67 altre poesie inedite, eliminate nella "Scelta" che se ne fece non solamente perchè erano di scarso valore letterario, ma anche perchè contenevano cose le quali importava lasciar sepolte, ond'è che siamo in grado di trarne molto lume per la nostra narrazione.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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