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      Ma le sue infermità, nel periodo di cui stiamo trattando, in grandissima parte dovevano esser vere, facendolo argomentare così le notizie che ce ne sono pervenute da altri fonti, come la speciale condizione di taluno de' medici da lui citati, che rendeva impossibile ogni finzione. Abbiamo infatti veduto che egli era stato realmente ammalato di occhi e sofferente di sciatica fin dalla sua prima venuta in Napoli, e quanto alla paralisi e alla tisi, non è impossibile che in Padova e in Roma abbia sofferto qualche cosa di simile durante le diverse prigionie: quanto all'ernia, sappiamo dalla sua opera Medicinalium che egli stesso se la curò secondo il consiglio di Arnaldo, ma essendo quinquagenario(171). Forse egli ne parlò nelle Difese, insieme alla tisi, per cercare di eludere il solito tormento della corda, poichè era ammesso non doversi gl'infermi di tali malattie porre alla corda, comunque del resto si solessero allora sostituirle altre maniere di tortura, in ispecie le stanghette, secondochè risulta dalle opere di tutti i trattatisti di quella età. Ma in ultima analisi le sue affermazioni non erano del tutto senza fondamento, e, come dicevamo, anche la speciale condizione di taluno de' medici da lui citati contribuisce a rendere credibile che motivi di salute lo avessero spinto a recarsi in Calabria. Alludiamo qui propriamente a Latino Tancredi, poichè Tiberio Carnevale e Michele Politi potevano essere ritenuti d'accordo col filosofo. Abbiamo già visto Tiberio Carnevale di Stilo, concittadino e speciale amico del Campanella; egli era d'altronde assai giovane a quel tempo, di appena 24 anni, e però di poca autorità, quantunque il Campanella ne facesse gran conto come si rileva dalla sua opera Medicinalium(172). Più autorevole era Michele Politi, e difatti lo si vide nell'anno seguente chiamato alla lettura di teorica della medicina, lasciata appunto da Latino Tancredi promosso alla filosofia per morte di Gio.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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