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      Battista di Pizzoni in qualitą di lettore. Cosģ il Campanella ebbe a trovarsi immediatamente in compagnia di questi suoi intimi amici, i quali pił o meno si avevano acquistato riputazione nella provincia; ed ecco la condizione loro secondo le notizie sparse nel processo, che siamo obbligati a citare quasi sempre per documentare quanto affermiamo.
      Fra Dionisio, che pel suo spirito si era distinto anche in Napoli al tempo in cui lą dimorava in qualitą di studente, tanto pił si era poi distinto in Calabria, avendo progredito negli studii, e principalmente essendo riuscito un oratore valentissimo; lasciava solo qualche cosa a desiderare circa costumi. Di natura impetuosa, irrequieta, ciarliera e vendicativa, gią era stato una volta condannato per aver tagliata la faccia ad un frate, e in genere di lascivia se ne raccontava qualche brutto caso, avendo anche l'abitudine di parlarne troppo e nel senso il pił laido. Ma come oratore, ad un facile eloquio accoppiava una quantitą di risorse, e possedeva l'arte di commuovere potentemente l'uditorio; sapeva lagrimare a tempo, ed una volta, predicando a monache, seppe anche cadere in deliquio; nč mancava di pungere i suoi avversarii perfino dal pergamo pił o meno velatamente. Una posizione sempre pił distinta si aveva acquistato tra' frati, ma in pari tempo si aveva acquistato odii roventi, pe' processi da lui energicamente provocati e sostenuti contro frati di fazione avversa, a' quali era imputato l'assassinio di suo zio il P.e Pietro Ponzio, che abbiamo gią visto Provinciale pel 1587-88 e parte dell'89. Questo incidente, non senza interesse per la nostra narrazione, merita di essere conosciuto; e per fortuna, oltre i pochi cenni consegnati nel processo pił volte citato, ne abbiamo parecchie notizie nel Carteggio del Nunzio Aldobrandini.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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