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      Lo stesso Campanella più volte affermò che questo grave turbamento sociale, unito alla comparsa di fenomeni meteorologici straordinarii, lo menò a credere tanto più fermamente alla vicina fine del mondo e a predicarla, onde poi alcuni presero animo a concertarsi per una ribellione: trattasi dunque di una materia in relazioni strettissime col nostro argomento, ed è necessario occuparcene di proposito; l'Archivio di Stato in Napoli, parzialmente anche il Carteggio del Nunzio Aldobrandini, ce ne forniscono molti documenti, e di essi bisogna senz'altro profittare.
      Il Vescovo di Mileto (latinamente Melito) si era già fatto distinguere da un pezzo pel suo modo energico di procedere nelle quistioni giurisdizionali, un po' più di tutti gli altri suoi colleghi, che pur essi non mancavano di farle sorgere ogni momento e trattarle con poca mansuetudine e nessuna misura. Egli non trovavasi in conflitto per interessi personali come il Vescovo di Nicastro, ma per principii profondamente sentiti, e quanto è dubbio che il Campanella abbia potuto richiamare sopra di sè l'attenzione degli ufficiali Regii pel conflitto del Vescovo di Nicastro, altrettanto è sicuro che abbia dovuto esser notato pe' conflitti del Vescovo di Mileto; perchè con costui egli si trovava in relazioni dirette, e da costui era stato scomunicato quell'Avvocato fiscale Xarava al quale egli attribuì tutte le sue sventure; solamente bisogna dire che abbia dovuto esser notato non così presto come apparirebbe dalla sua Narrazione, ma quando già si era fatto conoscere direttamente per altre cose.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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