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      Sin dal 1596 Gaspare del Fosso, figlio di Tommaso Sindaco de' nobili in Reggio, essendosi vantato di aver goduta una Signora, a quanto sembra, de' Serii, diè motivo all'inimicizia capitaletra le due famiglie e loro parentele. Inutilmente fu nel 1597 mandato l'Auditore Riccardo per la pacificazione; bisognò mandarvi nel 1598 l'Avvocato fiscale Xarava, che catturò e pose sotto processo Gio. Paolo Melissari, Geronimo Filocamo e Matteo Monsolino; non di meno, essendo liberi Fabrizio del Fosso e Gio. Domenico e Geronimo Melissari fratelli di Gio. Paolo, si preparò nel 1599 la sfida, con una grande agitazione della città, sotto i capi Francesco Pesello e Domizio Barone, sventata poi con la carcerazione di costoro; alcuni omicidii seguirono tale carcerazione, e dovè essere inviato nel 1600 l'Auditore Barbuto per le debite inquisizioni, ma sempre senza risultamento, sino a che non fu ucciso Paolo Monsolino ed eseguita la cattura violenta de' Melissari uccisori. La lunga durata di questa lotta, la partecipazione in essa d'individui fatti venire dalla Sicilia, l'occupazione di più paesi vicini per parte delle bande delle due fazioni, gli allarmi continui per le offese che s'infliggevano, tennero veramente agitato il paese in una zona ben più larga di quella di Reggio(199). Ricorderemo ancora, perchè da un certo lato connessa co' fatti della nostra narrazione, la breve ma atroce lotta verificatasi in Cosenza tra Maurizio Barracco e Ireneo Parisi, entrambi cavalieri di Malta "potenti e di molto parentato"; il Barracco era anche persona culta, come lo attestano le Commedie che di lui ci sono rimaste(200). Appunto nel 1598, posero entrambi mano alla spada e non se ne sa il motivo, ma intervennero subito alcuni cittadini, memori delle gravi lotte tra' Parisi e i Cavalcanti che aveano già lungamente travagliata la città, e li divisero; intervenne anche il Governo, e potè avere nelle mani fra Maurizio Barracco ma non fra Ireneo Parisi, che giunse a mettersi in campagna, e con un suo fratello egualmente cavaliere, fra Pietro Antonio, diè principio alle solite imprese.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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